Quello che più colpisce nella dimensione del mercato e della cultura argentina, è il gap evidente che esiste tra la potenzialità intellettuale di un popolo e di una città come Buenos Aires che ha una libreria ad ogni angolo, e la capacità concreta di realizzare progetti e attivare energie “pratiche”. La splendida capacità di produrre pensiero di questo popolo si misura attraverso lo scarto con la realtà vissuta “concretamente”. Si vive in due mondi paralleli, come in un racconto di Borges: il mondo delle idee e delle intenzioni, e quello delle azioni concrete, molto al di sotto delle aspettative.
Solo a partire da una virata strategica che riguarda la rigenerazione della vita materiale e della qualità di vita argentina a partire dalle sue basi in qualche modo “fisiologiche” (l’alimentazione, la ristorazione, i materiali e il loro trattamento nell’abbigliamento e nell’arredamento) sarà possibile rilanciare la capacità culturale e intellettuale che ad esempio filtra nella rinascita del quartiere Palermo, sia nella sua versione più legata ai trend della moda (Soho), che a quella legata al mondo dei media e dello spettacolo (Hollywood). Il fenomeno potrà essere accompagnato dall’interesse che le grandi multinazionali stanno dimostrando per Buenos Aires, proponendo flagship store che sperimentano operazioni sul territorio con una marcata intenzione artistica (come nel nuovo Levi’s Store, che pone la marca in secondo piano, enfatizzando invece l’espressione creativa ed artistica dell’allestimento), o con un recupero e restauro del Genius Loci locale, con l’apertura di Nike in una casa tradizionale argentina, restaurata e rigenerata in modo intelligente e non invasivo. Una presenza discreta che sperimenta forme nuove e avanzate di rispetto per l’identità del quartiere, a differenza della più invasiva presenza promozionale sui muri della Boca, che è stata rifiutata dagli stessi abitanti del quartiere.
Su questi temi si è sviluppata l’esperienza interessante di un workshop targato CMD e Domus Academy che con Giulio Ceppi abbiamo tenuto in una settimana portena ricca di stimoli, di incontri e di “combinazioni” degne di Rayuela (il titolo argentino di Il gioco del mondo) e del miglior Cortazar.
28 partecipanti provenienti da aziende e associazioni diverse e di grande prestigio (tra gli altri Easy, Inti, Notorius, Repsol, Telefonica, Uba) hanno re-interpretato con grande capacità analitica e creatività condivisa le tendenze emergenti della distribuzione, partendo da quello che oggi Buenos Aires propone. Sono nati così il servizio di quartiere PalermoBus e la società di consegna a domicilio Buenos Momentos, la ristorazione familiare di Matilda e la catena di cybercafe Enter, il club di lettura sui treni Historias sobre rieles dedicato ai pendolari e gli spazi culturali Sentido Sudaca, dedicati alla creatività emergente nei paesi latino-americani.
Progetti realizzabili e in linea con l’identità argentina, innovativi e supportati dalle tendenze in atto nel mondo globale. Se la città di Buenos Aires avesse il coraggio di ripartire da qui, un passo decisivo verso il riscatto sarebbe compiuto.